Pasta. Amore. Fantasia. ( W la pasta, siamo italiani!!!)

“….maccarone tu m’hai sfidato e io me te magno”. ( tratto dal film Un’Americano a Roma)
L’incipit di quest’articolo è dedicato all’indimenticato ed indimenticabile Albertone nazionale che fece e tuttora fa ridere generazioni e generazioni di italiani ( che oltre a ridere ci si identificavano ben bene nella battuta riportata , soprattutto nell’orgoglio di rigirare …attenzione, solo con la forchetta,abborriamo forchetta e cucchiaio….quei du spaghetti.!!!)
Pasta . Amore . Fantasia .
Questa è l’Italia ( e dai, per un po’, solo per un po’, dimentichiamoci di tutte le storture-scandali-orrori- bruttezze e cose che non vanno e parliamo di lei , che ci ha fatto conoscere ed invidiare in tutto il mondo).
A lei che è ogni giorno messa a tavola con amore; a lei che ogni giorno viene arricchita con sughi diversi, a lei che viene inopinatamente riproposta in tutto il mondo.
La Pasta.
Mi piace continuare questo articolo semiserio con un estratto molto significativo ed altamente rappresentativo della MANIA TUTTAITALIANA per la pasta.
“…il nostro più che un popolo è una collezione . Ma quando scocca l’ora del pranzo o della cena , seduti davanti ad un piatto di spaghetti, gli abitanti della Penisola si riconoscono Italiani…..
Neanche il servizio militare, neanche il suffragio universale ( non parliamo del dovere fiscale) esercita un uguale potere unificante “ . L’unità d’Italia sognata dai padri del Risorgimento , oggi si chiama pastasciutta…” (da C. Marchi , Quando siamo a tavola , Rizzoli, 1990).
Si parla di pasta e ben 21 regioni si mettono sull’attenti, dal Piemonte, al Friuli per tutto lo stivale fino a Sicilia e Sardegna.
Non c’è dubbio: siamo gli inventori ( ma quali cinesi?? Quella è tuuta un’altra storia, non è pasta), gli eroi, i fanatici, i monopolisti, gli amanti, gli epicurei  per eccellenza della pasta.
E ciò sempre e comunque, in tutte le sue declinazioni, corta , lunga, trafilata , defilata, allungata, smilza, nature, colorata, al bronzo, di semola, di grano duro, integrale, farinata e sfarinata, all’uovo.
In Italia registriamo 100kg e qualcosa di più di consumo di pasta pro capite annuo!
Facile arrivare a questi numeri…noi italiani la pasta ce la mangiamo ogni giorno ( o quasi).
Ecco dunque l’abbeceddario della pasta , che non ha certo la pretesa di essere completo , perché la pasta è anche fantasia e la fantasia si sa non ha limiti.

paste lunghe
a sezione tonda come vermicelli, spaghettini, spaghetti, ma anche rigatoni, sedani, sedanini, …etc
a sezione forata come bucatini e ziti,penne, pennette, mezze penne,
a sezione rettangolare o a lente come trenette , linguine, maltagliati, …
a spessore largo come lasagne, pappardelle e reginette….

paste medie

pipe, conchiglie, ditali e orecchiette, trofie, mezze maniche…

paste ripiene come tortellini, ravioli, agnolotti e cannelloni…
E ancora garganelli, farfalle, ruote, trofie, orecchiette, pici, canederli e via dicendo.
In base al tipo di superficie, le paste si dividono ancora in due categorie:
*lisce, apprezzate per la leggerezza.
*rigate, apprezzate per la capacità di trattenere i sughi.
E dopo una parte semiseria e comunque descrittiva, non può mancare quella del cuore, dei ricordi.
Perché quando si parla di pasta i miei ricordi dolcidolci sono tanti!!!!
Ho sempre amato la domenica più di qualunque altro giorno. Io e mia nonna avevamo un “rituale” da rispettare quello della pasta all’uovo e dei segreti per farla in casa.
La sveglia per noi due suonava molto presto e, mentre il resto della famiglia continuava a dormire, noi ci recavamo nell’ampio salone per dare il via ai preparativi.
Correvo subito a prendere la “spianatoia” una tavola di legno che la nonna riponeva in una sacca di cotone da lei appositamente cucita. È qui sopra che, con amore e pazienza, lavoravamo i nostri impasti.
Per prima cosa versavamo la quantità di farina necessaria. Si formava una collinetta che la nonna scavava al centro per creare la cosiddetta “fontana” all’interno della quale si mettono, a seconda degli impasti, uova o acqua e un pizzichino di sale.
La nonna prendeva poi una forchetta ed iniziava a rompere le uova o a smuovere l’acqua per incorporarla lentamente alla farina. Mi diceva, mentre io ero lì a guardarla innamorata in silenzio, che il movimento doveva essere lento dal centro verso l’esterno.
Quando poi, come per magia, iniziava a formarsi una pastella subito abbandonava la forchetta per sostituirla con le sue splendide mani. Da questo momento, mi diceva, a fare la differenza sarà solo l’amore e l’impegno con cui lavorerai l’impasto che devi mantenere omogeneo. Con il palmo delle mani devi premere verso il basso e poi in avanti fino a raccogliere tutta la farina disponibile.
Alla fine di questo faticoso lavoro la nonna mi mostrava ciò che le sue mani erano riuscite a fare: una pagnottella soda, elastica, liscia, gialla di un profumo indescrivibile che copriva con un panno di cotone e lasciava riposare per una mezz’ora. Divideva poi quella pagnottella in palline tutte uguali e con il matterello ne ricavava delle sfoglie di 2 -3 mm. Da quel momento su quella spianatoia sarebbe potuta comparire qualunque cosa.
Avevo però iniziato a capire che se l’impasto era formato da farina tipo 00, uovo e tuorli probabilmente a pranzo avremmo mangiato tagliatelle o fettuccine, mentre uova tuorli e semola di grano duro significava paste ripiene, semola e acqua le utilizzava maggiormente per i formati di pasta da minestra mentre farina 00 e uova era la ricetta valida per tutto il resto.
Molte volte le piaceva cucinare piatti della Valtellina di cui era originaria una sua amica e per quel tipo di pasta usava solo grano saraceno una farina priva di glutine e ottima quindi anche per i celiaci.
La nonna ora non c’è più e io porto avanti la sua tradizione. Mi capita spesso di usare per i miei impasti farine che oggi sono ampiamente distribuite sul mercato: farro, kamut e manioca. Nonostante sia indubbia la bontà di questi nuovi prodotti niente riesce a superare gli indimenticabili sapori di quei tempi.

 

Dishesonly ama i piatti incondizionatamente: le nostre proposte per portare in tavola ricette di pasta sono davvero tante, di ogni colore, forma e materiale.
Ecccovi dunque solo alcune dei nostri suggerimenti per piatti di pasta indimenticabili!

 

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Linea Osteria : proposte per ogni tipo di pasta: per spaghetti, penne, rigatoni, ma anche mini teglie per lasagne e cocotte per timballi di pasta

 

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Micro teglia in smalto della linea Battello idele per lasagne e cannelloni

 

 

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Stile country per la linea Fiore ideale per portare a tavole paste dal sapore regionale

 

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Linea Nuvola, per un piatto di pasta regalmente elegante o minimal moderno

 

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