Di fine inverno, libri, e mandorli in fiore…

Siamo ufficialmente negli ultimi giorni di febbraio, ovvero, se la matematica non ci inganna, che fra un mese è primavera!

Sbirciamo in alto oltre le nuvole grigie pregustando il sole e la brezza marzolina.

Guardiamo l’orologio soddisfatti ogni pomeriggio e valutiamo che sì, le giornate si allungano sempre di più.

La natura ci ricorda che sta per risvegliarsi, e lo fa attraverso la fioritura di uno degli alberi più belli e romantici: il mandorlo. La sua fioritura precede la comparsa delle foglie, ed i suoi fiori delicati sono in grado di resistere anche a temperature di pochi gradi.

Narra la leggenda che l’eroe greco Acamante, in viaggio verso Troia, sostò per qualche giorno in Tracia.

Qui conobbe la principessa Fillide di cui si innamorò subito e perdutamente.

Acamante poi continuò il suo viaggio e andò in guerra. Fillide lo attese per dieci lunghi anni, fino a che, venuta a conoscenza della caduta di Troia, non vedendo alcuna nave tornare all’orizzonte, immaginò che l’amato fosse caduto e si lasciò morire di dolore. Così, la dea Atena, impietosita dalla struggente storia d’amore, tramutò quindi per pietà Fillide in un mandorlo. Ma Acamante non era morto, era solo stato trattenuto da un’avaria della sua nave. Quando seppe di Fillide, si recò nel luogo dove sorgeva l’albero e, colmo di amore e dolore, lo abbracciò.

Fillide, in cambio di quell’abbraccio, fece spuntare piccoli fiori bianchi dai nudi rami.

Ancora oggi, l’abbraccio fra i due innamorati è visibile in primavera, quando i rami dei mandorli fioriscono, a testimoniare l’amore eterno dei due giovani e la speranza della rinascita.

 

Oggi dunque vogliamo festeggiare questo albero straordinario, e tutte le gemme che da qui ad un mese si schiuderanno.

Abbiamo scelto tre libri che parlano di mandorle, mandorleti, storie, ricette e territorio, e li abbiamo abbinati a tre nostri piatti.

 

Il primo è della nostra amica blogger e autrice Rossella Venezia (vi ricordate? Avevamo parlato di lei anche qui, nel nostro “test sull’impiattamento“!), e si chiama All’ombra dei mandorli in fiore, un ricettario dolce e salato.

Il libro tratta ricette con la mandorla (e non solo) dolci e salate.

Indaga come questo ingrediente può trasformarsi in poco tempo in uno snack (latte di mandorle, smoothie, granita) in un condimento (pesto, burro) o in un liquore, fino a diventare un vero e proprio elemento caratterizzante di alcuni piatti forti, agnello in crosta o spaghetti al nero di seppia con pesto alla trapanese scomposto, crostata di okara di mandorle, carrot cake, torta di mandorle con riduzione di vino di visciola…

Oltre alle ricette, le foto e le notizie del paesaggio rurale e non, che caratterizza e che a sua volta è caratterizzato dalle mandorle, nel libro si parla di cultivar, delle tante forme (e i sapori!) delle mandorle in commercio, di consigli per la loro conservazione e un appello per ricordare quanto le scelte alimentari possano influire notevolmente sull’aspetto e sulla sostanza del nostro paesaggio rurale.

 

Abbiamo deciso di abbinarlo al Piatto Cerveteri, perfetto per  il latte di mandorle fatto in casa come una volta!

 

 

Il secondo libro è un vero e proprio best seller tradotto in 19 lingue.

Si tratta di “La Mennulara”, il romanzo d’esordio del 2002 di Simonetta Agnello Hornby.

L’autrice, nata e cresciuta a Palermo, è stata insignita della cittadinanza onoraria agrigentina in occasione di una delle ultime della Sagra del Mandorlo in Fiore (manifestazione che si tiene ogni anno proprio nel mese di febbraio e fino ai primi di marzo).

In esso si raccontano vita e morte del suo personaggio principale, Rosalia Inzerillo, detta la Mennulara (la raccoglitrice di mandorle). Il tutto nella cornice di una Sicilia mista tra sentimenti arcaici e rincorsa alla ricchezza. Una grande storia siciliana.

 

Abbiamo deciso di abbinarlo al set di piatti di ceramica color crema e disegni verdi Graffiti. Perchè è forte, moderno e arcaico al tempo stesso un po’ come l’aria che si respira in questo libro…

 

 

Il terzo è ancora un libro di storie di cucina, e di vita, quelle della pasticceria di Maria Grammatico, scritte da Mary Taylor Simeti.

L’autrice, seguendo il filo delle sue ricerche gastronomiche da “americana in Sicilia” si è spesso imbattuta in vicende umane particolari.

Quella di Maria, appunto, la regina della tradizione dolciaria ericina.

Protagonista di una difficile esperienza di vita e di emancipazione dai suoi quindici anni trascorsi nell’istituto religioso San Carlo di Erice, Maria vive tutta l’ adolescenza e buona parte della giovinezza in povertà e in clausura, quasi fuori dal mondo, prima dell’apertura, da poco e con grande coraggio, negli anni ’60, della sua pasticceria ora famosa.

Ho Cominciato piano piano. Ho aperto il negozio il primo giugno del 1964 e non avevo i soldi per comprarmi le mandorle. Ne avevo solo tre Chili, tre Chili di mandorle per aprire un negozio! E ho fatto un po’ di dolcini, e ho aperto!

 

Abbiamo deciso di abbinarlo al nostro piatto Osteria, rosso, come la passione che ci spinge a perseguire ciò che amiamo.

 

Qui trovare la ricetta, tratta dal libro, delle famose “Genovesi con crema gialla” di Maria.

 

E buona lettura (e cucina) a tutti!

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